mercoledì, maggio 31, 2006

Capitolo XVII - I Migliori Anni Della Nostra Vita

Ho 20 anni, e non ho fatto ancora un cazzo.

sabato, maggio 27, 2006

Capitolo XVI - Ho Visto Pete Doherty (Dal) Vivo

I Babyshambles, causa ritardo dell'aereo, suoneranno intorno alle 24.
E già qui sarebbe da apoteosi, puro stile. Mentre entriamo noto la folta schiera di ragazze splendide che affollano l'area del concerto. Noto anche una ragazza di 17 anni più splendida delle altre. E' Valeria Bilello, e non ha 17 anni. Cosa ci faccia lì non lo so, cioè più che altro non so come faccia a resistere circondata com'è ad AllMusic di video clip da brividi di terrore lungo la schiena. E' piccolina Valeria, indossa una magliettina bianca con una stampa rosa se non erro, un paio di jeans carucci, parlotta con le sua amiche e beve una Beck's. La fermano più o meno tutti. Io mi guardo il concerto di fianco a lei, senza fiatare, una parola si e no con un suo amico. Il pubblico del concerto è una merda. Un buon numero di persone e lì solo per pogare e costringe tutti a farlo. Io per esempio, che non sono lì per fare pogo, mi rompo il cazzo a dover cacciare via gente ogni tipo 5 secondi. Pete sale sul palco a mezzanotte e mezza. Ha dei problemi è evidente. Ondeggia, occhi assenti, equilibrio precario, giacchetta, camicia, collanine, e capelli impresentabili. Attacca il concerto e giù di pogo violento, che come detto sarà una costante. Gli tirano di tutto, da pacchetti di sigarette ad accendini, da bicchieri ad un mazzo di chiavi, e come se non fosse già in condizioni precarie gli lanciano pure un "porta alchool" con dentro del gin. Non si capisce un cazzo di quel che dice, non può essere inglese. Valeria accanto a me fuma le Marlboro Light, una dopo l'altra, anche Pete fuma sul palco, quello che gli lanciano. Lui davvero è perfetto, traballante e impreciso, carismatico e coinvolgente. Con il manico della chitarra cerca di rompere una luce, infastidito, ma non ci riesce completamente. Tira un calcio ad una testata cassa, sbatte via l'asta, con tanto di microfono, almeno una decina di volte. Il cappellino, che più o meno la metà del pubblico indossa dall'entrata, appare sulla sua testa solo verso la fine. Esegue Albion, meravigliosa con tutti che cantano in coro, e non so come, ma la gente poga. Chiude con Fuck Forever, fatta divinamente. Anche tutti gli altri pezzi hanno reso bene, da Pipedown con cui ha aperto, a Stikes & Stones, da Killamangiro, e il suo "Oh Oh" intonato da tutti, ad A Rebours, da La Belle & La Bete a Time For Heros, regalo inaspettato e assolutamente apprezzato.
Pete è Pete. O lo si ama o lo si odia. Io sono rimasto soddisfatto, lo show è stato splendido, e non è bastato un pubblico di merda per rovinarlo. C'era una ragazza che piangeva di fianco a me. Non so per quale motivo, non credo di gioia però, premetto. Usciamo e dopo tipo un'ora siamo fuori da Bologna, verso casa. Continuo a ripensare a quante belle ragazze c'erano, a Valeria, a Pete.

Cazzo, io ho visto Pete Doherty con i miei occhi, ed era ancora Vivo!

venerdì, maggio 26, 2006

Capitolo XV - Anche Le Star Piangono

Italia 1, rete celebre per le sue tette sul tg Vs. Paolo Del Debbio che sputtana la sinistra senza remore, intervistando solo gente che va in giro con il santino di mussolini nel portafoglio, manda telefilm. Tra i tanti telefilm che manda alle ore tipo 16.30, spunta la faccia di Hilary Duff. Non so che telefilm sia, credo Joan Of Arcadia, è una merda, non lo guardate. Il fatto è che facevo una pausa è ho visto Hilary Duff, questo è il punto. La pop star, piangeva. Grande. Le lacrime che sgorgano come un fiume in piena dai suoi occhioni, la frangetta che si scompiglia, lei che scappa via. Ah, no. Ho appena controllato, non ha la frangetta. Errore mio. Il dilemma che mi si pone è: quindi anche Hilary Duff ha un cuore? Pare di sì, e pare anche mangi senza vomitare, almeno sembra così dal telefilm, che si sa nella vita reale una persona normale non può pesare tipo 12 chili senza l'aiuto dell'indice e di una trachea particolarmente sensibile alle questioni alimentari. Hilary Duff ha un cuore. Piange perchè credo si renda conto che non sappiamo dove stiamo andando, cosa stiamo facendo, etc. etc.! (Da leggere come lo leggerebbe Corrado Guzzanti, stile Quelo, per intenderci).
O forse no, forse piange perchè ha sentito il suo ultimo album, in edizione limitate solo per il mercato italiano, e non è soddisfatta di come suona il charleston, è troppo invasivo.
Noi in Italia abbiamo il privilegio di un album fatto apposta per noi. "C-h-e-c-u-l-o". Siamo i più deficienti di sto mondo, noi. Non solo in america Hilary Duff la conoscono come cantante da qualcosa come 5 anni, ma addirittura, una volta che si sono scocciati di averla tra i coglioni, la riescono ad esportare negli altri paesi. Noi siamo talmente ignoranti che le case discografiche cambiano la copertina di un disco di 2 anni fa e per noi diventa nuovo, come se non fosse bastato quell'abominio di Most Wanted, che a parte Wake Up e The Beat Of My Heart era inascoltabile, e sì, De bit of mai art sembra citi i Joy Division. Sì a me piacevano quei pezzi, diciamo quando il tasso alchoolemico superava quello dei globuli rossi. Nel nuovo disco, in edizione limitata solo per il nostro mercato, al massimo suppongo ci sarà il solito pezzo in italiano cantato dalla fighetta in questione con una pronuncia alquanto imbarazzante, tipo Louis Armstrong a Sanremo, o Toto Cutugno a Sanremo; e sì, lo so che è italiano Toto Cutugno, ma non so se voi vi siete mai resi conto di come parla, per forza ha più successo in Russia che in Italia, evidentemente lì lo capiscono. Ripensandoci non so quanto questo deponga a favore della mia tesi.
Tornando al discorso di apertura, l'ho vista piangere e mi sono commosso. Anche le grandi star piangono, hanno problemi. Una roba alla Sunset Boulevard. Una Gloria Swanson dei nostri giorni, che già si rende conto di essere sul viale del tramonto. Perchè guardiamoci in faccia. Quanto cazzo durerà Hilary Duff? Le canzoni pare gliele scriva il suo fidanzato, che spero muoia, cantante dei Good Charlotte. Ho detto tutto. Perchè poi Tu, Hilary Duff, che sei così figa, vai con un relitto come quel tizio? Poi ti scrivesse almeno canzoni carine... lo capirei anche. Fosse particolarmente ricco... lo capirei anche. Che cazzo ha quel tizio? Riesce a procurarti le dosi tagliate meglio?

Quanto cazzo durerà Hilary Duff? Tra due anni non ci sarà più, lo sappiamo tutti. Come diceva mio padre dei Backstreet Boys, era tipo il '97. Aveva proprio ragione.

(Stasera sarò al concerto dei Babyshambles, alias il gruppo del DIO Pete Doherty, a Bologna. Indosserò questa maglietta o questa. Devo ancora decidermi, che sono un cazzo di poser. Io consiglio a tutti di venire, anche perchè, come immagino saprete, ogni giorno potrebbe essere l'ultimo utile per vedere VIVO Pete Doherty. Domani poi vi farò il reportage della serata. Fermatemi pure per scambiare due chiacchiere o anche solo per tirarmi un pugno, non in volto, possibilmente.)

lunedì, maggio 22, 2006

Capitolo XIV - Prima Cosa, Nasci Ereditiera

Tu ragazza moderna. Tu che ti fili il tamarro der quartierino, quello di 19 anni che manco sa che esisti. Proprio tu che usi l'ombretto come se si trattasse di articolo da bodypainting. Ancora tu, che compri i dischi di Eros Ramazzotti, che dio solo sa, come cazzo fate a essere così tante, che non so se lo sapete ma ogni "tipo" 5 secondi un bambino in africa muore e viene venduto in disco di Eros Ramazzotti, e come direbbe Goro, non so quale delle due cose mi fa più paura. Se sei nata un po' sfortunata, nel senso che non sei la figlia di un miliardario, e come tale sei out, e no, non sto parlando di miliardario di lire, ma minimo minimo, di euro, quindi pure Barbara Berlusconi, sei un po' sfortunata, anzi ripensandoci, sei molto, davvero molto sfortunata, più delle altre, beh è ora di dare un cambio netto alla tua vita.
Vedi Paris Hilton? Che cazzo sa fare Paris Hilton oltre a far sparire con incredibili giochi di prestigio le bottiglie e a girare porno di pessima qualità, che quando è al buio non si vede niente?
Sa scrivere stronzate. Ma la cosa divertente è che abbiamo anche il partito delle Finte-Anti-Finte.
Pink. Pink è la "Peggiocosadell'universo". Incide per Major, va su MTV, fa musica di merda, e fa la moralista. Proprio lei che nel primo video si teneva le scarse tette in mano. Canta brani da propinare alle ragazze che si credono diverse da Paris Hilton, ma ne sono una variante solo demodè. Ma può fare anche peggio. Può vendere a ragazze che criticano le loro compagne di scuola fighe, solo perchè invidiose. E si sentono megliori, loro. Chi non può più peccare diventa moralista, diceva Wilde. Queste ragazzine si comportano esattamente come mi comporto io, invidia brutta bestia. Ma almeno io, cazzo, non faccio il moralista, "e non averlo fatto è stato proprio come averlo fatto" e, detto fra noi, ascolto musica più che discreta. E la scrivo anche più che discreta. Che poi per me Paris Hilton non è il massimo, ma è sempre meglio di Pink; sopra tutte però in questo momento c'è Lara Flynn Boyle che è magistrale nell'interpretare Twin Peaks, che in questi giorni sto guardando ossessivamente. Chi ha ucciso Laura Palmer?
Quindi tu, ragazza, fatti un bell'esame di coscienza, guardati dentro, e non nascere ereditiera, ma nasci intelligente e osservatrice e fatti una cultura il prima possibile su qualsiasi cosa, sia essa il cinema, la musica, la letteratura greca, lo stile di progettazione degli scaldabagno negli anni '70.

Domanda personale. Ma se una non riesce a nascere ereditiera? Che fa? Voglio dire la seconda cosa? C'è un piano B? C'è un cazzo di piano B?

martedì, maggio 16, 2006

Capitolo XIII - Blow-Up

Non so perchè quando la gente prova a timbrare il biglietto in quelle macchine che prendono solo gli abbonamenti, io provo una sadica soddisfazione. Sto zitto e li guardo, loro non capiscono. Io continuo ad osservarli e studio il loro comportamento. Credo sia una prova di intelligenza, quanto durerà l'agonia prima di accorgersi che quella macchinetta non può essere usata per quel biglietto?
Torno e vedo due ragazzi che in via Paolo Sarpi, praticamente al monumentale, scattano alcune foto. E' un servizio professionistico, troppa gente intorno, lui moro con i capelli lunghi fino alle spalle, lei biondina con la pelle molto chiara, entrambi con gli occhiali, entrambi non particolarmente belli, posano. Suppongo sia una pubblicità di occhiali. A meno che il fotografo non abbia capito un cazzo e abbia cercato, suppongo senza successo, di fotografare da 50 cm i modelli sperando di cavarne fuori le immagini per la collezione estiva di maglie e/o jeans. No, erano foto per gli occhiali, mi fido del fotografo. Era un tipo in gamba. Aveva un aggeggio enorme intorno alla macchina fotografica, questo testimonia che era in gamba. L'aggeggio era una specie di parabola posta intorno all'obiettivo, ne ignoro l'uso. La macchina me la ricordo verde, ma il buon senso me ne fa dubitare. Di solito le macchine sono nere, ecco. La cosa affascinante era il modo di posare. Fintissimo. Si muovevano a rallentatore come chi vuole imitare i robot, ballo molto in voga negli anni '80. Si fermano un secondo, il tizio scatta, cambio di posizione. Vedere la tua faccia ovunque, e nessuno sa perchè sei lì, come hai fatto a essere lì, dov'è lì? In questo caso lo sappiamo dov'è, l'ho detto prima. Il fatto è che la fotografia mi inquieta. Personalmente l'ho sempre trovata morbosa nei miei confronti. Io odio apparire nelle foto, mentre mi piace molto una bella fotografia, molto più di un quadro. Oggi ho visto Il Fascino Discreto Della Borghesia. E' bello. Ho pensato però in continuazione a Blow-Up, film fantastico. Proprio perchè la foto sigilla qualcosa di noi, e non tutti vogliono; vi ricordate la donna alla disperata ricerca del rullino? Non tutti vogliono vedersi nel passato, anzi molti lo vorrebbero cancellare.

Certo che un bell'ingrandimento ti fa notare cose nuove, è un'altra foto che ne scaturisce, e, come tale, racconta un'altra storia.

domenica, maggio 14, 2006

Capitolo XII - Ciò Che Non Siamo, Ciò Che Non Vogliamo

Io Non Auguro A Nessuno Di Uscire Con Sallu!
(Sallu sono io)
Ah.
Non che la cosa mi tocchi nel profondo, soprattutto se a dirlo è una tizia che sta sul cazzo pure a me, insulsa. Però è questo che pensa più o meno tutta la gente. Quella delle superiori dico. Non solo quella credo. In realtà la pensano così più o meno tutti quelli che magari mi conoscono di fama, "questa fama", o molto superficialmente. Gli altri bene o male mi vogliono bene. Anche perchè se no, non mi frequenterebbero.
La frase in questione però ha suscitato in me profondo rammarico. Io pensavo sinceramente di essere sì odiato da molti, ma anche apprezzato da molti. Gli ultimi molti paiono scarseggiare. Non ce l'avevo in mente così io, la situzione. Io sono, è innegabile, scomodo, irritante, borioso, dialettico, eccetera eccetera, ma è questo che fa anche riflettere chi mi sta di fronte; alcuni a dire il vero, proprio per queste mie caratteristiche mi trovano interessante, a loro piaccio.
E' innegabile che dalla massa un po' emerga, per opinioni, modo di fare, attitudine polemica. Pensavo però di spaccare in due il paese, tipo le elezioni, invece mi sento sempre più Rosa Nel Pugno. Mi apprezzano alcuni, mi votano pochi, tutti gli altri mi disprezzano.
Io non volevo così. Io volevo essere quello "fico". Vabbe, ho un ego un po' ingombrante, però, perchè non posso essere "fico"? Perchè non mi piego un minimo? Perchè non mi ammorbidisco nel trattare gli altri? Non pensa sarà possibile. Non penso sia sbagliato come mi pongo. Ho un carattere un po' particolare, ma alla fine sono un bravo "guaglione". Chi mi conosce alla fine si affeziona. Il fatto è che non posso essere "fico" perchè un po' sconvolgo chi mi sta di fronte, e la gran parte delle persone, non è sempre pronta a mettersi in gioco. Io per primo mi rendo conto di risultare un minimo scontroso, bisogna sapermi prendere, darmi una chance. Ma è inutile, non piacerò mai alla stragrande maggioranza delle persone. Sarà una vita passata a combattere contro i mulini a vento, da solo temo, sempre. Poi, a dire il vero, ogni tanto qualcuno che mi vuole bene si trova, di solito chi ha cercato di conoscermi un po' più in profondità, senza fermarsi alla superficie, quella maledetta superficie che allontana i più.

In realtà bisogna volermi bene, incondizionatamente, allora sì, si verrà ricambiati.

sabato, maggio 13, 2006

Capitolo XI - Mi Sa Che Aveva Ragione La Borromeo...

Super Party. No vabbe, simpatico. Normale. Beh oh, che vi aspettavate...ok?
Baluardo Di Cittadella. Locale carino, suggestivo. Entriamo e miracolo, c'è musica bella! C'è Heard 'Em Say di Kanye West. Il Dj cerca subito di tornare in tono, conscio dell'errore, e mette su cose indescrivibili e a me, fortunatamente, sconosciute. Pieno ovunque, c'è appena spazio per me e il Martini. All'entrata mentre aspettiamo altri arrivano la Parmi e la Michela. La Michela come normale non mi saluta, la Parmi invece sì. Sono in compagnia di una bella ragazza mai vista. Approfondiremo sicuramente. Alcune facce note, poco altro. Ressa ovunque. Mari offre prosecco come fosse Crystal, che sembra di vivere una festa anni '80, anzi no, sembra di vivere in American Psycho, senza la follia omicida. A ripensarci c'era pure quella. Il locale è variegato. Vecchi in abbondanza, siamo i più giovani. E abbimo vent'anni cazzo! Fabio però cerca di fare il più possibile e questo lo apprezzo. Non ci sono però tutte le amiche promesse, che poi, chisenefrega. La serata scorre così, senza sussulti, noia noia noia. Speriamo stasera vada meglio, non so dove, ovvio.

Mi sa che aveva ragione la Borromeo...

venerdì, maggio 12, 2006

Capitolo X - Fabio Mari Vs Beatrice Borromeo

Grande. Ho rivisto Fabio Mari. Mitico compagno delle medie. Ora è un uomo fatto, da lacrimoni. Gioca pure meglio di me a calcio, non che ci voglia tanto. L'ho rivisto con piacere, anzi mi ci attaccherò come una sanguisuga. Può essere la salvezza, la sferzata di novità. Per assurdo mi ha invitato al suo compleanno domani, o oggi ormai, senza che ci fossimo visti per 5 anni. Mi ha anche mostrato la foto del culo di una sua amica in tanga. Molto apprezzato.
L'altro personaggio del giorno è Beatrice Borromeo. Un'analisi sociologica molto attenta l'ha identificata come il miglior partito possibile. Bella, ricca, colta, intelligente, sembra simpatica, nobile. Capisco le ultime due cose stridano vicine, per quello ho messo il sembra.
E' incredibile confrontare i due personaggi. Fabio Mari, anonimo studente di ingegneria del modenese, e Beatrice Borromeo, nota modella e studente bocconiana. Non c'è gara, vince Mari. Se non altro perchè Mari ha una parlata più incalzante. A dire il vero non posso dirlo, perchè con la Borromeo non c'ho mai parlato. Facciamo patta, per non scontentare nessuno.
Ora che ci penso entrambi però rappresentano qualcosa oltre loro stessi, nella mia testa intendo. Beatrice Borromeo rappresenta tutto quello che io mi aspettavo di trovare a Milano. Lusso sfrenato, donne bellissime a fiumi, divertimento, flirt, vita da Orange County. Mari è tutto quello che non sono riuscito a lasciare a Modena. Amici soliti, ragazze zero, divertimento poco.
E sti cazzi, non so per quale assurdo motivo, ma tra la festa di Mari e quella della Borromeo scelgo quella di Mari, e non solo perchè sono invitato.

P.S. per Beatrice Borromeo, se mai leggerà questo post: Cara Beatrice, ne approfitto per comunicarti la profonda stima che nutro nei tuoi confronti perchè pur partendo dalla tua posizione ti sei guadagnata un'indipendenza invidiabile soprattutto grazie a te stessa. Sarei assolutamente contento di prendere un drink con te, per fare due chiacchiere. Poi, magari, se mi inviti pure ad una tua festa, posso sempre farne la recensione e dire che era meglio di quella di Mari. Per i dettagli contattami pure via Msn. Ciao.

P.P.S. per Beatrice Borromeo, se mai leggerà questo post: ero serio.

lunedì, maggio 08, 2006

Capitolo IX - Senza Filtro

Ieri, circa dopo mezzanotte. Io che, come poche volte nella vita, parlo di tutto, faccio discorsi intensi, ispirati, forti. Cito Wilde, Foscolo, e altri. Parlo di come sono io, di cosa ho bisogno, del perchè mi comporto in una determinata maniera. Trovo le parole giuste, senza dover per forza smorzare l'atmosfera. Sono appena tornato da una serata mediamente piacevole, non da ricordare, ma comunque degna. Non so perchè mi sono piegato al delirio più totale, al parlare dei cazzi miei, nemmeno poi tanto, del come la penso io sull'artista, su Dio, sulla morte, e tante altre stronzate di questa portata. Di solito in queste occasioni mi sento fuori posto. Ieri no, ieri mi sentivo al posto giusto, al momento giusto. E ovvio, dicevo le cose giuste. Parlavo di egocentrismo e quant'altro. Sembrava un'analisi durata anni di studio, invece era istantanea come una polaroid. Dovrei farle più spesso queste cose.
Dovrei parlare più spesso così, senza tanti ripensamenti. Senza filtro.

giovedì, maggio 04, 2006

Capitolo VIII - Professore, Può Aprire L'Aria?

Grazie a Dio non sono così. Non che il mio egocentrismo sfrenato mi porti a considerarmi superiore alle persone che mi circondano, anzi no, di solito sì, però in questo caso il mio fine è salvare il mondo. Io ho capito qual'è il problema del mondo, perchè l'economia va a rotoli, perchè ci sono attentati, guerre, stragi. La colpa è tutta di Quella Gente. Gente che si veste malissimo, jeans attillato, maglietta attillata, scarpe attillate, catenella attillata; non importa cosa si indossi, l'importante è che sia attillata. I capelli gellatissimi, lunghi dietro, cortissimi davanti, rasati ai lati, non si sa bene il perchè. Niente moralismi del tipo "non si giudica una persona da come si veste", vi prego. Arrivati da non so dove, in realtà lo so ma voglio ometterlo, si siedono in aula. Inizia lo spettacolo. Uno dei due era palesemente afflitto da sindrome post-droga leggera. Beato lui. Ad un certo punto alza la mano. "Professore, Può Aprire L'Aria?". Che cazzo vuol dire? Cosa cazzo vuol dire "Aprire L'Aria"? Questo è un meraviglioso spaccato di cultura giovanile. Ecco dove viviamo. In un mondo che crea mostri come questi. In un posto dove uno che dice una cosa del genere non viene fucilato all'istante, anzi, risulta "Figo". Ogni tanto mi chiedo, se sbagliassi tutto io e loro fossero dalla parte della ragione?

No, non diciamo stronzate.