domenica, gennaio 27, 2008

Capitolo LXXX - Se Telefonando

Suona il telefono. E' mamma. “Stiamo per tornare, te l'ha detto Lasko?”. No, non me l'ha detto. “Ti ha detto che abbiamo sistemato la situazione io e tuo padre?”. No, non me l'ha detto. Beh, ciao.

  • Chissà perchè non me l'ha detto...

Lucia e Charlotte mi guardano. Siccome so la risposta non chiedo nemmeno. In realtà loro hanno già le valige pronte e Lasko sta per riaccompagnarle ai rispettivi luoghi di partenza. Mi fanno tutti presenti che mi era stato detto un paio di giorni fa.

E' un periodo davvero poco tangibile. Forse devo tornare a Milano, forse, invece, dovrei restare qui. Vorrei chiamare Martina, dirle qualcosa, sentirla. Non credo di doverlo fare, soprattutto non credo porterebbe a qualcosa, se non all'ennesima delusione.

Cerco nei cassetti le ultime cose rimaste di questi giorni e le metto in ordine, di mio non c'è niente. Baci e abbracci con le ragazze, le rivedrò presto, mi sembra abbiano storie solide con i rispettivi compagni, che sicuramente sono più stabili del sottoscritto. Le ragazze varcano l'uscio, con loro Lasko e Gianluca, un giro di chiave. Adios.

Passa un minuto, un altro giro di chiave.

  • C'è una lettera per te.

  • Di chi?

  • Martina.

  • Non poteva telefonarmi?

Apro la lettera, la leggo e resto affascinato. Alla fine, lei è molto meglio di me.

“Lo stupore della notte spalancata sul mar, ci sorprese che eravamo sconosciuti io e te. Poi nel buio le tue mani d'improvviso sulle mie. É cresciuto troppo in fretta questo nostro amor. Se telefonando io potessi dirti addio ti chiamerei. Se io rivedendoti fossi certa che non soffri ti rivedrei. Se guardandoti negli occhi sapessi dirti basta ti guarderei. Ma non so spiegarti che il nostro amore appena nato è già finito.”

Evidentemente no, non poteva telefonarmi.