mercoledì, aprile 23, 2008

Capitolo LXXXVI - Yo!

Quando se n'è andata ho chiamato a raduno tutti quanti. Andremo insieme alla festa. E' così che si fa.

Isa mi è venuta a prendere con la sua macchina, c'era un'enorme busta di carta sul sedile.

- Non farci caso, c'era dentro la colazione di un paio di giorni fa.
- Ah.

Arriviamo alla festa e sono tutti lì che ci aspettano. Non parlerò tanto di quello che succede nel nostro gruppetto, perchè in pratica ci siamo un po' divisi, andremo tutti per specialistiche diverse e i nostri rapporti si sono un po' raffreddati, ergo non c'è molto da raccontare.
Però la festa...

In pratica si svolge in una sorta di villa fuori porta, però al chiuso, non all'aperto, perchè c'è freddo. E' tutto pieno di musica hip hop. Un impianto enorme sputa fuori solo roba da ghetto mentre Isa parla con quello che penso sia il festeggiato. Comincio a guardarmi in giro e a squadrare la gente. Il solito discorso della pagliuzza e della trave.
La prima cosa che mi stupisce sono le dimensioni esagerate dei vestiti. Non pensavo esistessero maglie così larghe. Qui non siamo di fronte a delle XXL, siamo di fronte a delle vele cucite tra loro. La gente normale, qui, porta delle polo che arrivano alle ginocchia, se non oltre, magliette di giocatori di football americano a me sconosciuti, canotte dell'NBA, le più nuove di LeBron James, le più vecchie di Michael Jordan; non uno che abbia quella di Bargnani, forse qualcuno sa perchè.
Vedo un tipo con un asciugamano al collo, però non fa così caldo.
Le ragazze si agitano come in quei video gangsta-rap, però sono bianche e non fanno abbastanza scena. Devo ammettere che alcuni ragazzi a ballare sono bravissimi, si muovono quasi fossero fatti di pongo, altri invece mi mettono addosso la depressione.

- Non ti stai divertendo?
- Boh, Isa, non lo so...
- Cosa c'è che non ti piace?
- Beh per cominciare non ho sentito un pezzo di Kanye West, poi siamo vestiti troppo stretti per questo posto, senza contare che mi pare non abbiamo fatto il regalo al festeggiato.
- Non era previsto il regalo!
- Come no! Che festa sarebbe?
- Uno che può affittare una villa e farci dentro una festa hip hop con tanto di dj personale e ballerine forse non ha bisogno del nostro misero regalo.
- Ma conta il pensiero!
- Come no...

Mi prende in disparte e mi porta al bar a bere qualcosa, ormai mi conosce e sa come annego i dispiaceri.

- Che vuoi?
- Un Midori Sour.
- Eh?

Faccio la mia solita faccia e vado dal barista direttamente.

- Mi fai un Midori Sour?
- Eh?
- Gin Lemon grazie.

Torno con il mio drink e lei mi guarda come a dire "e a me non hai preso niente?".
Perdo anche il mio Gin Lemon.
Mi guarda con un sorriso.

- So che stasera ti è costato tanto venire qui.
- A dire il vero te l'ho chiesto io.
- Sì, ma per stare con me.

2 Comments:

Anonymous Anonimo Ha Detto Di Me

Le maglie XXL per X che tende a +infinito?
Parmi

12:57 PM  
Anonymous Anonimo Ha Detto Di Me

volevo dirti che
mi dispiace che la conversazione si sia chiusa così bruscamente l'ultima volta. mi dispiace.
mi manca parlare con te, anche se ho scritto qua perché so che se ti scrivessi su msn cominceremmo a discutere e finirebbe sempre uguale. continua a postare comunque.
p.s. in tutto il mio egocentrismo ho pensato di essere io final fantasy. ne sono onorata comunque, se è così. :)
p.p.s. bell'uomo Leslie Willcocks.

ti voglio bene.

(evita di mandare la fra come ambasciatrice a chiedermi se sono io che posto i commenti, perché lo sai benissimo.)

11:11 PM  

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