domenica, settembre 02, 2007

Capitolo LXVIII - Il Calcetto Insaponato & Altre Storie

Sono giorni che mi trascino da parte a parte. Dal letto alla sedia davanti al computer, sto alcuni minuti lì, a fissare lo schermo, le braccia che cadono sulla scrivania. L'odore che giunge alle narici è quello delle sigarette consumate la sera prima, poche per fortuna. Quando è al pomeriggio che devo andare a lezione non pranzo quasi mai, il che può essere normale, considerato che mi alzo alle 11. Prendo il tram e per 20 minuti cerco di scovare nuove scritte oscene. Ci sono più numeri di telefono sui tram che sulle pagine gialle. Dopo essere arrivato all'università, come consuetudine mi assalgono dei crampi allo stomaco degni di un maratoneta, e mi infilo in qualche buco per addentare un panino o una pizzetta. Oltre ai corsi normali ho pensato di seguirno uno integrativo, di giapponese. In realtà non so ancora nulla del corso, deve ancora inziare, però sono già preoccupato. Poco tempo fa guardavo una puntata di Death Note in lingua originale con i sottotitoli in italiano; non parlerò di quanto è bello quest'anime, lo userò solo come Stele di Rosetta per il mio giapponese. Ora, a parte che una parola ogni tanto sembra essere decisamente inglese, quello che posso asserire senza dubbio è che temo di essermi imbarcato in una cosa più grande di me. In Giappone, invece di fare lo spelling dei nomi attraverso le lettere, indicano gli ideogrammi con i quali si scrivono. Ora è chiaro che questa è una cosa che apparentemente non risulta un ostacolo invalicabile, ma se un giapponese mi dovesse dire che il suo nome si scrive con gli ideogrammi del sole, del mare e del monte, beh, io rimarrei un attimo attonito. Non cercate di sapere quali sono gli ideogrammi citati e come possono essere combinati insieme, ho fatto un esempio, completamente a caso. Ero indeciso sul seguire anche un corso integrativo di cucina, ho abbandonato l'idea perchè sarei additato a vita come quello che ha mandato a fuoco il laboratorio. Non si può dire lo stesso invece della mia gloriosa e indimenticabile prestazione al trofeo di calcio saponato organizzato dagli studenti dell'università. Di solito il mio ruolo è il portiere, quello che corre meno e si veste meglio, ma evidentemente il Dio del Calcio aveva deciso che era giunto il mio momento. Francesco a giocare è così scarso che è stato relegato in porta e quindi io ho avuto campo libero fuori dai pali, con Mario che mi copriva le spalle. Finte e controfinte, avversari che cadevano come birilli (d'accordo che c'era il sapone, ma i miei doppi passi sarebbero stati irresistibili in ogni circostanza), goal a raffica. Era significativo per noi come gli avversari colpissero più volte l'aria, o i residui di sapone, che la palla. Due tre gambe le hanno centrate però. La partita è stata piuttosto maschia, non posso negare le nostre difficoltà a sopperire alla loro miglior organizzazione di gioco e alla superiorità numerica a centrocampo, ma dopo un'aspra battaglia, facendo leva sul nostro orgoglio e sulla nostra infinita classe, siamo riusciti a ribaltare il risultato del pronostico. Abbiamo così battuto la squadra delle ragazze. 5 a 4. In realtà erano le più temibili perchè, chiaramente, le magliette bagnate e insaponate lasciavano intravedere le loro generose forme, e quindi... spero non ci sia bisogno di spiegarlo.

Permettetemi di aprire una piccola parentesi. Alcuni anni fa, ho passato un fine settimana a Riccione, per la fine di Agosto. Durante un'uscita pomeridiana in via Dante siamo stati fermati da un Pr de La Baia Imperiale. Se ve lo racconto è ovvio che quest'uomo ha regalato qualcosa di speciale. Anche in questo caso si parlava di ragazze in difficoltà. Davide, così si chiamava, e spero si chiami ancora, ci illustrò lo svolgimento di Miss Tutta Bagnata.

- Vi spiego come funziona, verso l'una i buttafuori prendono le cubiste e... per ridere... le buttano in piscina. Quando escono dall'acqua le ragazze hanno i vestiti tutti bagnati che aderiscono al corpo... e in particolare al seno... e quindi si vedono i capezzoli... e se vi piace applaudite... altrimenti potete ballare.

Non lo dimenticherò mai. La sua chiarezza nell'espressione, nella forma, nell'esegesi. Uno che non da davvero nulla per scontato, esplicita anche ciò che può essere benissimo intuito. Non vi è spazio per l'incertezza o per il "non detto" nel suo mondo.

Tornando al torneo, nalla partita successiva, contro una squadra nettamente più avanti di noi nella preparazione, abbiamo perso di misura, per congiure sia arbitrali che sacre. E' finita 11-1. La nostra unica segnatura è un'autorete, meritata però. La prestazione dell'intera squadra, durante il lungo torneo, rimarrà in ogni caso iridescente: ci siamo portati a casa tutti numeri di telefono delle ragazze sconfitte. Comincio a pensare che si fossero messe d'accordo per farci vincere, altrimenti, con la morte nel cuore, i numeri non li saremmo mai andati a chiedere.

2 Comments:

Anonymous Anonimo Ha Detto Di Me

dai una parte attiva di fidanzata a Isa. non mi va che lui stia in casa da solo a ciondolare se può vederla. Non si merita un'altra delusione lei. E poi è più intelligente di Stella.

1:03 AM  
Blogger Conversation in Albion Ha Detto Di Me

Ma la metti qualche altra canzone oltre ad "Umbrella" che mi sono stancata di ascoltare (fin troppo -- è finita nella top 10 di Lastfm) solo quella?!
Vabbè-- vieni sul nuovo blog della sottoscritta (quella che su msn rimane sempre conversation diva) ogni tanto--

2:45 PM  

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