domenica, giugno 18, 2006

Capitolo XXII - Marcello, Come Here!

Ziro fa al tizio: 2 Diavola, 1 con i Wurstel, 1 Capricciosa, 1 Bianca con Pancetta e Verdure. L'ultima è la mia. Torniamo a casa e da-dan, sorpresone, non ci sono le verdure sulla mia. Cazzo. Io capisco tutto, capisco se me la fai rossa, capisco se metti il prosciutto e non la pancetta, ma non puoi non mettermi le verdure, cazzo, è metà pizza. Ci pensa Zaccardo a peggiorare il mio umore con una cosa che fatta da Ronaldinho è capolavoro, fatta da lui è la classica vaccata da "scapoli contro ammoliati". Quindi capite bene che mi presento non proprio raggiante alla festa della Parmi. Siamo in un posto chiamato Villa ***, i tre asterischi non sono dovuti alla privacy, ma al fatto che proprio non mi ricordo il nome del luogo. Sostiamo sul cancello di entrata dove ci aspettano Bevi, la Chiara e la Peko, che indossa un ottimo profumo, in effetti ha gusto per quelle cose. Arrivano le ultime scoperte della tecnica, un tizio in canotta bianca e capelli che definire strani è un eufemismo, uno in giacca biancopappone e una pettinatura emo-disco. L'ho inventato in questo momento, non esiste come genere, o almeno, non per ora. Per intenderci, colata di cemento/gel ultra forte su capelli lunghi, frangia scolpita. La Parmi e l'Ila giungono in ritardo, prima di loro ci raggiunge anche la Chicca, vabbe. Arrivano anche la Fede e la Michela. La Fede è con addosso una graziosa camicetta e una giacca rossa, la Michela fa da sfondo ad un abito scuro molto corto, per la gioia di tutti. Scommetto con Bevi che non mi saluterà. Ciao a tutti - Ciao Michela - Ciao Sallu. Perdo la scommessa. Per chi non lo sapesse la scommessa era dovuta al fatto che praticamente l'ultima volta che ci siamo sentiti abbiamo litigato furiosamente, come al solito, e per altro, io non volevo litigare. A portata di sguardo c'è una bellissima ragazza in abito a righe orizzontali bianche e blu, scollato sulla schiena, pantaloncini di jeans, cortissimi, scarpe col tacco basso. Lei è bionda, riccissima, capelli raccolti. Ha uno dei migliori culi che io abbia mai visto. Entrati, ne perdiamo le tracce. Un invasato in consolle scandisce "E ne facciamo 7, e son 77" almeno 50 volte durante la serata, e credetemi, non esagero, il tutto intervallato da "7 e 7, 77. 8 e 8, galeotto" vs. "Questa è la musica, questa è la vita. Dolcevita." Tutto questo mi fa molto ridere. Un "amico" della Parmi cazzia a dovere un amico di non so chi, per il fatto che il resto del drink lo riversa nel ciotolone da cui tutti ci abbeveriamo. Ha il mio appoggio, promosso. Dietro di noi seduta su un dondolo c'è una tizia a gambe aperte. Si discute se sia senza mutande, per me ce le ha. Se non erro sono arancioni, ma non ci scommetterei, nè sul colore, nè tanto meno sulle mutande, visto l'esito dell'ultima scommessa; oggi non è decisamente la mia serata. Dico finalmente alla Peko che ha un buonissimo profumo addosso, lei mi dice anche il nome del suddetto, ma non me lo ricordo, ovviamente. C'è una coppia che limona da 40-e-dico-40 minuti, ininterrottamente. La mano di lui è fissa sul culo di lei. Al piano superiore c'è una stanza con uno strobo che farebbe saltare in nervi anche a Gandhi. Io quasi vengo colto da attacco di epilessia. Gli interni sono curatissimi, il posto è carino. La musica è i-n-a-s-c-o-l-t-a-b-i-l-e, ma mi diverto, dato che l'ho presa come una visita allo Zoo. Il tizio urla "Chi non alza le mani, non tromba domani", e tutti le alziamo, che non si sa mai. Alla 9a volta però ha rotto il cazzo, e preferiamo, io in primis, rinunciare ad una serata bollente per conservare un minimo di sensibilità sui polpastrelli. Avrei potuto fare come Sophie Marceau, ma la musica era troppo forte, davvero, e poi avrei dovuto ballare. Arrivano un sacco di tizi a fare foto per un sito, io non compaio, volontariamente, ma nessuno protesta. Basta ci siano le ragazze. Un tizio tenta un'approccio con la Peko, in realtà il tutto prima che io le chieda del profumo. Le dice che le donne hanno un bagno figo, mentre gli uomini un bagno biologico. La Peko, educata, sorride. Comincia a farsi tardi, e in più non riesco a ritrovare con lo sguardo la ragazza bellissima, quella dei capelli ricci, e sì, anche del bel culo. Checco vuole andare, e in effetti anche io non è che stia premendo per restare. Vengono anche Dado e Ziro. Rita mi scrive che è fuori con il cane. La rendo partecipe della serata, inclusa la scommessa sulla presenza o meno delle mutande tra le gambe della ragazza che è rimasta seduta dietro di noi tutta la sera. Lei mi fa notare che se ho visto le mutande doveva avere le gambe molto aperte. In effetti ha ragione. Poi dice che è fuori con gli amici, "tutti troppo amici", il che non so che significhi, francamente. Non mi va di rispondere, così vado a dormire.

Prima di addormentarmi, non faccio altro che ripensare alla serata, e aspetto che una ragazza mi chiami dall'altra parte della riva, verso la salvezza. Ma io, questo lo so già, non riuscirò a sentirla.

2 Comments:

Anonymous Anonimo Ha Detto Di Me

Villa Freto of course???

10:08 AM  
Blogger Narc Ha Detto Di Me

no no
non era villa freto.

2:18 PM  

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